FENDER Jazz Bass Custom Shop '64 NOS

DATI TECNICI:

Scala: 34", 21 tasti
Manico: Acero
Corpo: Ontano
Tastiera: Palissandro
Pick-up: Fender CS, 2 single-coils
Elettronica: passiva
Ponte: Fender
Costruzione: bolt-on



IMPRESSIONI:
Il Custom Shop della Fender costruisce  strumenti che possono a tutti gli effetti essere considerati strumenti di liuteria. Fanno parte del Custom Shop liutai molto esperienziati e in molti casi anche ex-dipendenti della Fender nel famoso periodo pre-CBS. La cura che pongono nella realizzazione dello strumento infatti è quella di un liutaio, ed è facilmente verificabile ed apprezzabile dall’utilizzatore. Il Custom Shop realizza strumenti “Team Built” (cioè costruiti da un team di liutai, ciascuno specializzato in alcune parti della lavorazione) e “Master Built” (cioè costruiti da un singolo liutaio in tutte le fasi della lavorazione).
Il Jazz Bass ’64 NOS è uno strumento “Team Built” ed è realizzato con tutte le accortezze e le specifiche utilizzate nel 1964 per realizzare un Jazz Bass. Il termine NOS indica New Old Stock, cioè uno strumento in condizioni pari al nuovo ma realizzato come se una macchina del tempo lo avesse trasportato ai giorni nostri dal lontano 1964. Esistono anche procedure che ne simulano un progressivo invecchiamento, codificato dalle indicazioni “closet” e “relic”.
La prima differenza tra uno strumento del Custom Shop e uno strumento “standard” è già nella scelta dei materiali: i Fender CS utilizzano legni invecchiati naturalmente per 15-20 anni, e ulteriormente selezionati nei tagli migliori per garantire anche un ottimo impatto estetico. Il corpo dello strumento e realizzato in due pezzi di ontano accoppiati talmente bene da rendere praticamente invisibile la giunzione. Tutti i dettagli del basso sono semplicemente perfetti: assemblaggio, verniciatura, accoppiamenti e finiture varie. Il colore sunbrust ha le stesse identiche tonalità che venivano utililizzate nel 1964, abbastanza diverse da quelle attuali. La finitura esterna è alla nitro, proprio come nei bassi Fender realizzati in quegli anni.
Imbracciando il basso si percepiscono immediatamente due aspetti: lo strumento è complessivamente leggero e il bilanciamento è perfetto. Un altro fattore che mi ha fortemente impressionato è stata la tastatura: io amo usare action particolarmente basse e sui Fender ho sempre riscontrato dei forti limiti di tastatura che rendevano impossibili settaggi davvero bassi causa evidenti imperfezioni oltre il 12° tasto. In questo caso invece sono riuscito a settare un’action estremamente bassa senza problemi di sorta, segno evidente di una tastatura fatta davvero a regola d’ arte. Questo basso inoltre utilizza i tasti piccoli, proprio come i bassi dell’ epoca, sostituiti poi dalla Fender negli anni successivi con i classici “medium-jumbo”.
Alla prova del suono si può ritrovare il meglio del classico timbro Jazz Bass, ovvero un timbro con una bella mediosità ma, rispetto ai modelli non CS, il timbro è più ricco e articolato, con buoni bassi e acuti taglienti al punto giusto. Il suono infatti calza senza problemi al finger o allo slap nettamente superiore ai suoi cugini costruiti in fabbrica.
In sintesi quindi direi che è uno strumento che suona come dovrebbe suonare un buon Jazz Bass, e questo dimostra anche che la Fender se vuole è ancora capace a fare ottimi strumenti, anche se in questo caso bisogna passare dal Custom Shop. Il prezzo tutto sommato è in linea con le caratteristiche di uno strumento di liuteria ed è addirittura inferiore ad altri concorrenti, come ad esempio Sadowsky.


Data recensione: 2007